Alpecin-Fenix, Mathieu Van der Poel verso Strade Bianche e Sanremo: “Sarà emozionante, le guardavo in tivù da bambino”
Forse è inutile sottolinearlo, ma c’è davvero grande attesa per la stagione su strada 2020 di Mathieu Van der Poel. Il neerlandese, che sta sbriciolando primati nel mondo del ciclocross, l’anno scorso ha probabilmente lasciato solo intravedere quello che può fare su asfalto. La sua dimostrazione di forza all’Amstel Gold Race 2019 resterà uno dei momenti agonistici più emozionanti del decennio, ma è facile pensare, visto il talento del corridore della Alpecin-Fenix, che sia possibile, già nel futuro a breve termine, vedere altri capolavori di quel genere. Dal canto suo, il ragazzo di Kapellen (che proprio oggi, domenica 19 gennaio, compie 25 anni), ha voglia di mettersi alla prova.
“Per quello che riguarda la stagione su strada – le parole di Van der Poel – guardo soprattutto ad alcune corse in Italia che non ho mai affrontato prima. Correrò la Strade Bianche e la Milano-Sanremo. Sono gare che mi divertivo a guardare in televisione quando ero bambino e non vedo l’ora di poterle affrontare. Inoltre, debutterò anche alla Parigi-Roubaix, che è un nome che parla da solo. Voglio affrontare queste prime volte nel miglior modo possibile”.
VDP sottolinea una volta di più come l’obiettivo principe della sua stagione, comunque, sia “fuoristrada”: “Penso specialmente alla gara di mountain bike dei Giochi olimpici di Tokyo. Io sono contento di stare in una squadra che mi permette di variare. Per me, è naturale combinare le tre discipline (strada, mountain bike e ciclocross – ndr). Posso cambiare tipo di gara quando voglio e questo fa sì che non mi annoi”. A proposito di “ruote grasse”, il neerlandese ha un debole proprio per loro: “Il mio allenamento preferito? Uscire con la mountain bike e stare fuori tutto il giorno. Quello più duro? L’interval training: 40 secondi al massimo e 20 secondi a un passo più lento. Per me è l’esercizio più duro che posso fare su una bicicletta”.
Nel “programma di allenamento” del corridore della Alpecin-Fenix non ci sono più, invece, le sfide con papà Adrie: “No, non faccio più le gare con lui. Diciamo che ormai dovrei andare sicuramente più forte di lui, se non lo facessi sarebbe un gran problema. A lui e alla mia famiglia devo l’essere un ciclista. Sono un grande appassionato di sport e quando ero piccolo ho praticato anche altre discipline. Ancora adesso, quando posso, mi diverto guardando lo sport in televisione. Però, se c’è il ciclismo, guardo sempre quello…”.
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